lunedì 30 settembre 2013

Una società rurale

La centralità dell'agricoltura

Durante l'antico regime l'85% della popolazione viveva in campagna e l'agricoltura occupava il 65-90% della popolazione.
La produttività era bassa: l'unico modo per aumentare la produzione era ampliare la superficie coltivata. Per questo motivo pochi potevano vivere del lavoro altrui: anche vecchi, bambini e donne dovevano lavorare duramente.

La marginalità degli altri settori

Il peso dell'industria era marginale. Prevalentemente era rappresentata dalla bottega artigiana o dal lavoro a domicilio. Le grandi imprese erano poche, ed erano controllate dallo Stato o da finanzieri che spesso avevano acquisito le loro fortune nel commercio  grande distanza. Proprio in questi settori, però, andava formandosi l'economia moderna.


Villaggi e città

Durante l'antico regime, l'immobilità dei villaggi rurali si contrappose alla vitalità delle città.
-La lentezza dei mezzi di trasporto ingigantiva le distanze, isolando le comunità rurali, che rimanevano estranee alle innovazioni economiche e sociali. Essendo difficile commerciare su lunghe distanze, i villaggi cercavano l'autosufficienza affidandosi all'autoconsumo e al baratto.
-Le città ospitavano una percentuale minima della popolazione. Tuttavia, proprio al loro interno, si trovavano i centri di controllo di tutte le più importanti funzioni politiche, economiche, culturali e militari. Nei centri urbani maturarono, quindi, le innovazioni economiche e sociali che avrebbero segnato il passaggio all'età contemporanea.

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