mercoledì 25 settembre 2013

Un secolo di guerre

Guerre territoriali

Tra il 1667 e il 1763 l’Europa fu quasi sempre in guerre. Non si trattava più di guerre de religione, che erano terminate con la pace di Westfalia, ma di combattute per il possesso di nuovi territori e per stabilire un nuovo equilibrio tra gli Stati. Spesso si trattò di guerre di successione: le dinastie europee erano tutte imparentate, e un trono vacante per essenza di eredi diretti poteva essere rivendicato da molti.
Merita ricordare la guerra dei Sette anni (1756-1763) che in un certo senso fu la prima guerra mondiale della storia. Si combatté, infatti, in Europa, India e America.

La Francia

La politica espansionista di Luigi XIV fu all’origine del secolo di guerra. Approfittando della debolezza di Inghilterra (alle prese con la crisi interna) e Austria ( pressata dai Turchi), la Francia riuscì a compiere una serie di annessioni. A partire dagli anni Ottanta del Seicento, però, la coalizione antifrancese fu in grado di contrastare il re Sole, che fu messo in gravi difficoltà con la guerre di successione spagnola (1701-1713). Le pretese di supremazia della Francia furono così sconfitte.

L'area italiana e quella iberica

La Spagna, estintasi la dinastia degli Asburgo, passò in mano a un ramo dei Borboni, ma perse parte del suo impero coloniale.
Nel 1713 la denominazione spagnola in Italia ebbe fine. La pace di Aquisgrana (1748), con cui finì la guerre di successione austriaca, segnò l’inizio della dominazione austriaca e borbonica. Il paese, a eccezione del Regno di Sardegna (in mano ai Savoia), era debole frammentato.
Per quanto riguarda i traffici commerciali, che ormai si sviluppavano a livello mondiale, i grandi sconfitti, rispetto ai secoli precedenti, furono gli Stati iberici e l’Italia.

L'Impero ottomano

Nel 1683 l’esercito turco giunse ad assediare Vienna, ma fu costretto a ritirarsi. Iniziò così il declino dell’Impero ottomano, che in seguito venne più volte sconfitto dalle potenze europee, soprattutto dall’Austria.

Prussia e Russia

La Russia ottenne una “finestra sul Baltico” sconfiggendola Svezia e si inserì saldamente nella vita economica e politica dell’Occidente.
La Prussia si rafforzò notevolmente a danno della Svezia, della Polonia e dell’Austria. Questo Stato, destinato a una straordinaria ascesa che culminò nel 1871 con l’unificazione della Germania, era governato dallo spregiudicato Federico II il Grande. Questi approfittò della crisi dinastica in Austria per occupare la Slesia e della debolezza della Polonia per spartirsi il suo territorio con Austria e Russia. Alla fine del Settecento la Polonia sparì dalla cartina europea.

L'Inghilterra

L’Olanda lasciò il primato marittimo all’Inghilterra che, alla fine del secolo delle guerre, si presentava come la maggiore potenza coloniale e commerciale, arbitra dei nuovi equilibri.

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